Con il termine filettatura si indica sia il sistema di collegamento che permette di assemblare insieme diversi elementi tra loro ma anche l’operazione che porta a creare questo tipo di collegamento. Una filettatura è costituita da un risalto (filetto) che si avvolge ad elica sulla superficie esterna di un elemento cilindrico o conico (vite) o sulla superficie interna di un elemento analogo (madrevite). Vite e madrevite quindi costituiscono l’accoppiamento definito mobile in quanto è possibile smontarlo senza deteriorare le parti. Gli elementi che caratterizzano una filettatura sono: la forma del profilo, il passo, il numero dei filetti, l’avanzamento, il diametro nominale, il senso di avvitamento.
Filettature
Le filettature sono normalizzate da una serie di sistemi che permettono di identificare i diversi tipi di viti grazie ad alcune caratteristiche. Per definire un sistema è necessario prendere in considerazione la forma del profilo, il diametro nominale e il passo filettatura. In genere il profilo triangolare è quello comunemente usato nelle filettature di collegamento. Nelle filettature triangolari il profilo ideale della filettatura è individuato da un triangolo generatore di altezza H. Il passo della filettatura è proporzionale all’altezza H. Da profili triangolari nasce la filettatura metrica ISO; la filettatura Whitworth e la filettatura gas. Mentre la filettatura trapezia, a dente di sega e quadra sono caratterizzate da profili non triangolari. Nella serie a passo grosso, ad ogni diametro nominale corrisponde un solo valore di passo. L’aggettivo “grosso” sta ad indicare che tale passo è quello con il valore maggiore per quel diametro. Nel procedimento di filettatura un maschio filettatore crea dei filetti all’interno dei fori, per accogliere viti o bulloni. I maschi per filettare possono anche essere usati per ripristinare una filettatura danneggiata. Per prima cosa è necessario capire che tipo di filettatura serve. Se non è indicata la filettatura sulla vite si può misurare con un contafiletti: le filettature più ricorrenti in Italia sono le ISO passo grosso o passo fine. Le tabelle filettature sono utili a questo scopo in quanto permettono attraverso i dati di individuare la giusta quotatura di una filettatura. Per ogni diametro nominale esistono più passi a scelta del progettista. I valori dei passi sono contenuti nella tabella UNI in scala decrescente ed in tale ordine vanno scelti per l’utilizzazione.
Gli elementi filettati sono:
- le viti (che si differenziano in base alla forma della testa e dell’estremità del gambo).
- i dadi
- i prigioneri (filettati da entrambe le estremità)
L’unione diversa di questi elementi genera diverse soluzioni costruttive che possono essere i collegamenti filettati; viti di pressione, grani di guida e di fermo.
Per rappresentare in disegno tecnico le filettature nelle proiezioni ortogonali un metodo convenzionale è stabilito dalla tabella UNI 3978 ed è indipendente dal metodo di proiezione e dal tipo di filettatura, che deve essere indicato qualitativamente e quantitativamente secondo le designazioni specificate nelle relative norme. La rappresentazione degli elementi filettati è convenzionale: una linea grossa indica la cresta dei filetti, una linea fine il fondo dei filetti.